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Risposta immunitaria al vaccino anti COVID-19 nelle persone con SM

Le terapie modificanti il decorso della malattia (TMD) per la SM incidono sulla vaccinazione anti COVID-19 in modi diversi: circa il 40% delle persone con SM trattate con anti-CD20 e S1P sviluppa una risposta anticorpale al vaccino anti COVID-19; tale risposta è stata invece ottenuta nel 100% dei pazienti con SM trattati con natalizumab, interferoni o fumarati

Biogen ha annunciato i risultati di una nuova analisi sulla risposta immunitaria al vaccino anti COVID-19 nelle persone con SM (sclerosi multipla) confermano che i pazienti trattati con:

  • natalizumab,
  • interferoni,
  • fumarati

di Biogen sviluppano una risposta anticorpale efficace alla vaccinazione contro COVID-19.

I dati provengono da centri specializzati sul trattamento del SM di Stati Uniti, Germania e Spagna della rete MS PATHS

I ricercatori hanno valutato i campioni di sangue di 322 soggetti a 28-90 giorni di distanza dall’ultima dose di vaccino anti COVID-19.

I risultati preliminari di tale valutazione suggeriscono che le terapie anti-CD20 e gli inibitori della sfingosina 1-fosfato possono ridurre la risposta anticorpale alla vaccinazione anti COVID-19. Per tutte le altre classi valutate nell’analisi, inclusa la vasta gamma di terapie per la SM offerte da Biogen, la risposta anticorpale alla vaccinazione è coerente con la risposta dei pazienti non trattati con una terapia modificante il decorso di malattia (TMD) per la SM: il 100% dei pazienti con SM trattati con natalizumab, interferoni o fumarati ha ottenuto una risposta anticorpale in seguito alla vaccinazione anti-COVID-19.

La rete MS PATHS (Partners Advancing Technology and Health Solutions)

Biogen ha sponsorizzato la rete MS PATHS alla quale collaborano centri specializzati nella SM negli USA e in Europa.

MS PATHS raccoglie infatti un set esclusivo di dati clinici, biologici e di imaging da tutti i pazienti in tempo reale direttamente presso i centri sanitari.

Generando dati real-world standardizzati relativi a una popolazione di pazienti diversificata, la rete ha quindi lo scopo di contribuire allo sviluppo di terapie risolutive.

Circa il 92% dei partecipanti all’analisi sulla risposta immunitaria al vaccino anti COVID-19 ha ricevuto un vaccino a mRNA. La risposta immunitaria è stata poi misurata mediante test delle immunoglobuline G (IgG). I tassi specifici di IgG (indice IgG >1) considerando i test iniziali post-vaccinazione (28-90 giorni dall’ultima dose) sono stati del:

  • 40% (32/80) per gli anti-CD20 (ocrelizumab, rituximab e ofatumumab),
  • 41% (16/39) per le terapie S1P (fingolimod, ozanimod e siponimod),
  • 100% (175/175) per tutte le altre TMD (fumarati – dimetilfumarato e diroximel fumarato, glatiramer acetato, interferoni [IFN beta-1a Intarmuscolari, IFN beta-1a pegilato e IFN beta-1b], natalizumab, teriflunomide e alemtuzumab).

Maha Radhakrishnan, M.D., Chief Medical Officer di Biogen spiega che questi risultati contribuiranno a comprendere i meccanismi di attivazione delle cellule B e T nel contesto della vaccinazione anti COVID-19 per le persone con SM e trattate con TMD.

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