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Bamlanivimab ed etesevimab per COVID-19

In seguito all'autorizzazione temporanea per la distribuzione dell'associazione bamlanivimab-etesevimab per il trattamento di COVID-19, l'AIFA ha stabilito i criteri di selezione dei pazienti candidabili alla terapia con questi anticorpi monoclonali ​e le modalità d'uso

Con Determina n. DG/318/2021 del 17 marzo 2021, AIFA ha definito le modalità e le condizioni di impiego dell’associazione di anticorpi monoclonali bamlanivimab ed etesevimib di Eli Lilly in pazienti affetti da COVID-19.

In particolare, la Determina indica i criteri di selezione dei pazienti e fornisce le informazioni necessarie per gli operatori sanitari e per i pazienti stessi.

L’indicazione è per il trattamento di COVID-19 lieve o moderata, negli adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni che non necessitano di ossigenoterapia supplementare per COVID-19 e che sono ad alto rischio di progressione a COVID-19 severa.

Bamlanivimab ed etesevimab non hanno completato l’iter di sperimentazione clinica e non hanno ricevuto l’approvazione di EMA (Agenzia europea per i medicinali).

Tuttavia, il CHMP (Comitato per i medicinali per uso umano) di EMA, il 5 marzo 2021, in seguito alla revisione avviata il 5 febbraio 2021 sull’uso di bamlanivimab ed etesevimab, ha concluso che possono essere utilizzati in associazione per il trattamento di COVID-19 confermata in pazienti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad alto rischio di progredire verso la forma severa della malattia.

Il CHMP ha esaminato anche l’uso di bamlanivimab da solo concludendo che può essere considerato un’opzione terapeutica, nonostante l’incertezza sui benefici della monoterapia.

In Italia, il Decreto del Ministro della salute 6 febbraio 2021 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’8 febbraio 2021, n. 32 aveva già autorizzato la temporanea distribuzione bamlanivimab e dell’associazione bamlanivimab-etesevimab per il trattamento di COVID-19.

Meccanismi d’azione di bamlanivimab ed etesevimab

Etesevimab (o LY-CoV016 o JS016) è un anticorpo monoclonale ricombinante umano IgG1 neutralizzante la proteina spike del SARS-CoV-2. Si lega specificamente al dominio di legame del recettore della proteina spike di superficie di SARS-CoV-2 con alta affinità, con constante di dissociazione KD = 6,45 nM e può bloccare il legame del virus con il recettore ACE2 sulla superficie della cellula ospite con un valore IC50 di 0,32 nM (0,046μg/mL). Sono state introdotte sostituzioni amminoacidiche (mutazioni puntiformi) nella regione Fc (L234A, L235A) dell’anticorpo IgG1 umano nativo per ridurre la funzione effettrice.

Bamlanivimab (o LY-CoV555) è un anticorpo monoclonale ricombinante umano neutralizzante IgG1 (Mab) diretto contro la proteina spike del SARS-Cov-2, immodificato nella regione Fc.

Bamlanivimab ed etesevimab legano epitopi diversi ma sovrapposti nel dominio legante il recettore della proteina-S.

Dati degli studi clinici a supporto dell’indicazione dell’associazione bamlanivimab ed etesevimab

I dati clinici a supporto dell’uso di bamlanivimab più etesevimab per COVID-19 si basano sulle analisi dei dati di due studi clinici:

  • BLAZE-1 di Fase 2/3,
  • BLAZE-4 (NCT04634409) di Fase 2.

Entrambi gli studi valutano sicurezza ed efficacia dell’associazione bamlanivimab ed etesevimab per il trattamento di soggetti con COVID-19 da lieve a moderata.

Lo studio BLAZE-1

BLAZE-1 (NCT04427501) è uno studio clinico di Fase 2/3 randomizzato, in doppio cieco, controllato vs placebo che studia l’associazione bamlanivimab 2800 mg ed etesevimab 2800 mg per il trattamento dei soggetti con COVID-19 da lieve a moderata al fine di fornire dati sulla sua efficacia.

BLAZE-1 ha arruolato pazienti non ospedalizzati che presentavano uno o più sintomi di COVID-19 con severità almeno di grado lieve.

Il trattamento veniva avviato entro 3 giorni dall’effettuazione del primo test che aveva determinato la positività per infezione da SARS-CoV-2.

Fase 2 dello studio BLAZE-1 a supporto dell’efficacia di Bamlanivimab ed etesevimab per COVID-19

Nella Fase 2 dello studio, i soggetti erano trattati con una infusione endovenosa singola di:

  • bamlanivimab 2800 mg ed etesevimab 2800 mg (N=112),
  • bamlanivimab da solo (ai dosaggi di 700 mg [N=101], 2800 mg [N=107] o 7000 mg [N=101]),
  • placebo (N=156).

I dati provengono da un’analisi ad interim effettuata dopo che tutti i soggetti arruolati avevano completato almeno il giorno 29 dello studio.

La durata media dei sintomi era di 5 giorni.

La carica virale media al basale secondo cycle threshold (CT) era di 24.

L’endpoint primario era la variazione logaritmica della carica virale rispetto al basale al giorno 11 (± 4 giorni).

Risultati della fase 2 dello studio BLAZE-1

Le indicazioni che bamlanivimab ed etesevimab in associazione possano essere un trattamento efficace sono emerse dall’endpoint secondario prespecificato di:

  • eventi di ospedalizzazione,
  • accessi al pronto soccorso,
  • morte

correlati a COVID-19 entro 28 giorni dopo il trattamento.

La percentuale di soggetti andati incontro a ospedalizzazione o accessi al pronto soccorso correlati a COVID-19 è stata inferiore tra quelli trattati con bamlanivimab ed etesevimab rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo:

  • 5,8% (9 eventi) per placebo,
  • 1,0% (1 evento) per 700 mg di bamlanivimab,
  • 1,9% (2 eventi) per 2800 mg di bamlanivimab,
  • 2,0% (2 eventi) per 7000 mg di bamlanivimab,
  • 0,9% (1 evento) per il trattamento con la combinazione bamlanivimab 2800 mg più etesevimab 2800 mg.

Non si sono verificati decessi in nessun braccio di trattamento.

Una analisi post-hoc non prespecificata nel protocollo dello studio ha evidenziato che la riduzione del rischio assoluto per i soggetti trattati con l’associazione bamlanivimab ed etesevimab vs placebo è maggiore nei soggetti ad alto rischio di ospedalizzazione secondo i criteri di alto rischio:

  • 10,3% (7 eventi) per placebo (N=68),
  • 2,6% (1 evento) per il trattamento con la combinazione bamlanivimab 2800 mg più etesevimab 2800 mg (N=38),
  • 2,2% (1 evento) per il trattamento con bamlanivimab 700 mg (N=46).

Il tempo mediano al miglioramento dei sintomi è stato di 6 giorni per i soggetti trattati con l’associazione bamlanivimab ed etesevimab vs 8 giorni per i soggetti trattati con placebo.

Fase 3 dello studio BLAZE-1

La porzione di Fase 3 dello studio ha arruolato pazienti con COVID-19 da lieve a moderata, di recente diagnosi, ad alto rischio di progredire a COVID-19 grave e/o ospedalizzazione che hanno ricevuto una singola infusione di bamlanivimab 2800 mg ed etesevimab 2800 mg (N=518), o placebo (N=517).

La durata media dei sintomi era di 4 giorni. La carica virale media secondo CT era 24 al basale.

L’endpoint primario per la Fase 3 dello studio BLAZE-1 era la percentuale di partecipanti che hanno subito ricoveri correlati a COVID-19 o morte per qualsiasi causa entro il giorno 29.

Risultati della fase 3 dello studio BLAZE-1

Si sono verificati eventi in 36 soggetti trattati con placebo (7%) e 11 eventi nei soggetti trattati con bamlanivimab 2800 mg ed etesevimab 2800 mg insieme (2%) [p<0 001; non controllato per la molteplicità dei test tra i bracci di trattamento], una riduzione del rischio relativo del 70% o una riduzione del rischio assoluto del 5%.

Si sono verificati 10 decessi nei soggetti trattati con placebo mentre non si è verificato alcun decesso nei soggetti trattati con l’associazione bamlanivimab 2800 mg ed etesevimab 2800 mg.

Lo studio BLAZE-4

BLAZE-4 (NCT04634409) è uno studio di Fase 2 randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo. BLAZE-4 è disegnato per valutare efficacia e sicurezza di bamlanivimab da solo e bamlanivimab ed etesevimab insieme, a varie dosi, vs placebo per il trattamento di COVID-19 sintomatica in ambito ambulatoriale.

L’endpoint primario è la percentuale di partecipanti che hanno una carica virale maggiore di 5,27 al giorno 7.

Endpoint aggiuntivi includono la variazione dal basale al giorno 7 della carica virale di SARS-CoV-2, la percentuale dei partecipanti che hanno subito ricovero correlato a COVID-19, accesso al pronto soccorso o morte dal basale fino al giorno 29, nonché la sicurezza.

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