HomeDIGITAL HEALTHTelefarmacia e continuità assistenziale: dopo la dimissione

Telefarmacia e continuità assistenziale: dopo la dimissione

Tra le mission del farmacista ospedaliero, la riduzione del rischio di errori terapeutici e di ADR, il contenimento dei costi e la promozione dell’aderenza terapeutica: per tutti questi aspetti può essere d'aiuto la telefarmacia.

Nella normale pratica clinica, tra le mission del farmacista ospedaliero abbiamo sicuramente quelle di ridurre il rischio di errori terapeutici e di eventi avversi da farmaci, di gestire politiche di contenimento dei costi e favorire l’aderenza, limitando così i fallimenti terapeutici.

Telefarmacia: chi se ne occupa

Queste attività sono tanto più efficaci quanto più capillarizzate e inclusive, sia del percorso ospedaliero che territoriale dei pazienti che dei farmaci. La necessità di estensione del raggio di azione delle competenze del farmacista clinico si sposa bene con la possibilità di prendere in carico il paziente anche “digitalmente”.

A partire dal più ampio contesto della telemedicina si inizia così a parlare di telefarmacia, letteralmente farmacia a distanza.

Implementando i servizi di telefarmacia è stato stimato che gli interventi del farmacista potrebbero aumentare fino al 42%, apportando clinicamente un valore aggiunto non intercambiabile con quello di altre figure sanitarie.

Telefarmacia: in cosa consiste

La telefarmacia è l’insieme delle prestazioni farmaceutiche fornite ai pazienti da remoto grazie alle telecomunicazioni.

I servizi erogabili nell’ambito della telefarmacia possono riguardare:

  • La revisione e l’elaborazione di ordini.
  • La distribuzione di farmaci.
  • La formulazione di medicinali.
  • Le informazioni sui farmaci.
  • La valutazione del paziente.
  • La consulenza per il paziente.
  • Il monitoraggio dei farmaci.
  • La gestione della terapia farmacologica.

Per la realizzazione da remoto, diverse sono le tecnologie di cui è possibile usufruire. Dai servizi di messaggistica breve (SMS), alle videoconferenze, alle applicazioni basate sulla mobile health (mHealth) e ai servizi web-based.

L’informatizzazione dei sistemi sanitari, come anche l’avvento delle cartelle cliniche elettroniche, ha reso maggiormente fruibili le informazioni legate alla terapia farmacologica per il farmacista consentendogli di contribuire in modo più efficiente al miglioramento dell’uso dei farmaci.

Le attività più comunemente fornite tramite servizio di telefarmacia sono:

  • Supporto nella gestione del farmaco: viene valutato il grado di conoscenza dei farmaci assunti dal paziente ed erogata una consulenza per sopperire al deficit identificato. Viene anche effettuata un‘analisi completa dei fattori di rischio legati alla conservazione e somministrazione del farmaco per poi fornire strategie di contenimento degli aspetti più critici. Questi accorgimenti favoriscono l’aderenza terapeutica e consentono un monitoraggio della comparsa di eventuali eventi avversi.
  • Ricognizione e riconciliazione: dopo aver acquisito la lista di tutti farmaci assunti dal paziente (con e senza prescrizione medica) questi vengono revisionati in termini di appropriatezza. In particolare, possono essere rilevate interazioni farmaco-farmaco, farmaco-patologia, mancanze di indicazione d’uso, dosi inappropriate o ancora farmaci sconsigliati in relazione all’età.

La revisione della terapia soprattutto in seguito a dimissione ospedaliera è fondamentale per riconciliare le discrepanze tra quanto presente in lettera di dimissione e quanto cronicamente assunto in precedenza dal paziente.

Questo servizio va preferenzialmente rivolto ai pazienti anziani in politerapia e ai pazienti affetti da patologie croniche in seguito a dimissione da ricovero non programmato.

Telefarmacia: quando può essere utile

La dimissione ospedaliera comporta spesso una variazione delle terapie farmacologiche con introduzione di nuovi principi attivi, modifiche del dosaggio e delle forme farmaceutiche o sospensione di medicinali.

La lista di farmaci aggiornata in dimissione dovrebbe essere frutto delle due fasi di ricognizione e riconciliazione come da raccomandazione Ministeriale n. 17.

Tuttavia anche l’applicazione della raccomandazione non sempre garantisce una trasmissione adeguata delle informazioni. Il rischio è che i pazienti siano disorientati e confusi riguardo la gestione della loro nuova terapia.

Con la legge n. 405 del 16 novembre 2001 viene decretato che una serie di farmaci, tendenzialmente a prescrizione specialistica, verrà erogata direttamente dalla struttura ospedaliera per uso domiciliare dopo visita ambulatoriale o dimissione da ricovero.

Questo aspetto presenta almeno due limitazioni. La prima riguarda il tempo di consulenza che può essere dedicato al paziente e alla revisione della sua terapia, che risulta il più delle volte insufficiente. La seconda riguarda un aspetto più prettamente logistico, determinato dalla impossibilità da parte dei pazienti di raggiungere per ogni dispensazione la struttura ospedaliera di riferimento.

Telefarmacia: dove viene realizzata

Il prontuario della distribuzione diretta (PHT) nasce per garantire la presa in carico e la continuità assistenziale H (Ospedale) – T (Territorio) del paziente che per le sue condizioni di criticità diagnostica/terapeutica necessita di accessi programmati e periodici nella struttura specialistica pur continuando ad essendo gestito nella sua cronicità a livello domiciliare.

Le iniziative di telefarmacia associate alla consegna a domicilio possono evitare gli accessi nelle strutture ospedaliere per questi pazienti vulnerabili, tendenzialmente anziani, pluripatologici e con problemi di mobilità.

La formazione del paziente e la valutazione delle terapie post dimissione da ricovero o visita specialistica può così avvenire in un momento diverso dalla consegna del farmaco, comodamente da casa per il paziente e in modo pianificato per il farmacista.

Telefarmacia: perché è necessaria

Applicazioni della telefarmacia hanno dimostrato di migliorare la qualità dell’assistenza farmaceutica, riducendo gli errori terapeutici correlati ai farmaci e limitando la comparsa degli eventi avversi ad essi associati.

Per la realizzazione di tutto questo il paziente deve semplicemente disporre di una rete telefonica e possibilmente di un collegamento ad internet a cui accedere tramite comuni dispositivi quali computer o smartphone. In letteratura viene riportato che quasi la totalità dei pazienti (95-100%) coinvolti in iniziative di telefarmacia rimane soddisfatta del servizio.

Uno studio californiano mostra inoltre come revisionando le prescrizioni tramite telefarmacia gli interventi messi in atto dal farmacista per prevenire, identificare e risolvere le problematiche associate al farmaco siano aumentati da 15 a 98 a settimana con un risparmio stimato di 261.109 $ annui per ospedale.

Articoli correlati

Making Community