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Disponibile in Italia brigatinib per il NSCLC ALK+

Takeda Italia annuncia la disponibilità anche per i pazienti italiani di brigatinib in monoterapia per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC), avanzato ALK (chinasi del linfoma anaplastico) positivo non trattati precedentemente con inibitori ALK

È disponibile in Italia brigatinib per il NSCLC ALK+ (cancro del polmone non a piccole cellule, non-small-cell lung cancer, positivo per la chinasi del linfoma anaplastico) in stadio avanzato per pazienti adulti non precedentemente trattati con inibitori ALK.

IL 26 ottobre 2020, brigatinib aveva già ottenuto l’indicazione per il trattamento di pazienti adulti con NSCLC ALK+  in stadio avanzato, precedentemente trattati con crizotinib.

Brigatinib

Brigatinib è un inibitore della tirosin-chinasi studiato per colpire selettivamente e inibire le alterazioni genetiche ALK.

Paolo Marchetti, professore ordinario di oncologia alla Sapienza, Università di Roma, spiega che la profilazione molecolare del tumore assume sempre maggiore rilevanza nel NSCLC. Questa permette infatti di ampliare le opportunità terapeutiche e di personalizzare i trattamenti. Nei pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule avanzato con riarrangiamento del gene ALK, brigatinib è un’importante alternativa a disposizione.

Alessandra Bearz, Dirigente Medico SOC Oncologia Medica e dei Tumori Immunocorrelati, Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, osserva inoltre la grande capacità di questo farmaco di penetrare la barriera ematoencefalica e di espletare una duplice funzione: agire contro eventuali localizzazioni già presenti a livello encefalico e prevenire la colonizzazione di questa sede da parte della malattia.

Nello studio registrativo di Fase 3 ALTA-1L, brigatinib ha infatti dimostrato:

  • efficacia sistemica e intracranica superiore rispetto a crizotinib,
  • significativo miglioramento della qualità di vita, misurato con l’indice Global Health Score, grazie anche alla monosomministrazione orale giornaliera e alla maneggevolezza,
  • profilo di tollerabilità gestibile.

Lo studio ALTA-1L

Lo studio di fase 3 ALTA-1L ha valutato la sicurezza e l’efficacia di brigatinib in confronto a crizotinib nei pazienti con NSCLC ALK+ localmente avanzato o metastatico che non hanno ricevuto precedente trattamento con un inibitore ALK.

ALTA-1L ha evidenziato una significativa efficacia sistemica di brigatinib. Infatti brigatinib ha ridotto del 51% il rischio di progressione della malattia o decesso rispetto a crizotinib.

I risultati dello studio evidenziano anche l’efficacia di brigatinib nella popolazione ITT (intent to treat), con PFS (sopravvivenza libera da progressione, progression-free survival) mediana doppia in confronto a crizotinib: 24,0 mesi (95% CI: 18,5–NE) rispetto a 11,0 mesi (95% CI: 9,2–12,9) come valutato dal BIRC (comitato di revisione indipendente in cieco, blinded independent review committee).

Brigatinib ha dimostrato inoltre una rilevante efficacia intracranica. Nei pazienti con metastasi cerebrali al basale ha infatti ridotto:

  • del 75% il rischio di progressione della malattia o decesso
  • del 69% il rischio di progressione intracranica rispetto a crizotinib.

Brigatinib

Brigatinib (Alunbrig®) è un inibitore selettivo della tirosin-chinasi che colpisce le alterazioni genetiche ALK.

Il regime terapeutico di brigatinib prevede l’assunzione di una compressa una volta al giorno, con o senza cibo; la dose iniziale raccomandata è 90 mg per i primi 7 giorni e, successivamente, 180 mg.

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