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Il nuovo ruolo del farmacista ospedaliero nell’assistenza territoriale

Il PNRR attribuisce al farmacista ospedaliero un nuovo ruolo, una funzione trasversale di coordinamento nell'assistenza territoriale

L’incontro virtuale Come la pandemia ha ridisegnato l’offerta dei servizi farmaceutici ai cittadini è parte della serie di webinar introduttivi al prossimo Congresso SIFO (che si svolgerà dal 14 al 17 ottobre a Roma), un’iniziativa fortemente voluta dal Presidente del Congresso Fausto Bartolini.

Lo introduce Silvia Adami, UO Farmaceutico-protesica-dispositivi medici del Servizio Farmaceutico Regione Veneto.

La Adami ricorda l’importanza dei progetti di formazione diretti ai farmacisti ospedalieri, anche vista la rapidità dell’innovazione in questo settore.

Potenziare l’assistenza territoriale

La premessa di carattere generale dell’evento viene posta dall’Assessore alla Sanità di Regione Umbria Luca Coletto.

La pandemia ha completamente ridisegnato l’offerta dei servizi ai cittadini e ha portato alla stesura della Missione 6 del PNRR, nella quale vengono introdotti aspetti importanti riguardo l’assistenza territoriale.

Dovendo immaginare l’evoluzione della Sanità, occorre infatti rimodulare l’assistenza dal punto di vista della gestione del territorio nel suo percorso casa-ospedale.

L’Italia è un Paese caratterizzato da un’aspettativa di vita fra le più alte in Europa.

Dobbiamo pertanto considerare le strutture ospedaliere come extrema ratio nella cura. Oltre a individuare sistemi più efficienti per migliorare la qualità di vita di una popolazione anziana sempre più numerosa.

Ridurre le ospedalizzazioni inappropriate

Il PNRR prevede di sviluppare ulteriormente alcune soluzioni introdotte dal Decreto Legge n. 34/2020, in termini di strutture di prossimità e digitalizzazione.

Strumenti elaborati per rendere disponibili per i cittadini servizi di telemedicina e teleconsulto.

L’Assessore Coletto interviene su un punto critico per la politica, sostenendo ciò che in molti hanno osservato e cioè che la pandemia avrebbe potuto essere gestita meglio sul territorio. Coscienti del prezzo pagato per questi errori, non possiamo rimandare ulteriormente i progetti di potenziamento dell’assistenza domiciliare, la riduzione degli accessi inappropriati in ospedale.

Un’iniziativa, quest’ultima, che andrebbe anche a favore della prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e degli sprechi di risorse.

In quest’ottica, deve essere programmato un piano di acquisto di apparecchiature (anche mobili) meno grandi e sofisticate rispetto a quelle in uso nelle strutture ospedaliere.

Coletto ricorda, ad esempio, il vasto utilizzo che è stato fatto dell’ecografo per l’esame dei polmoni durante le fasi critiche della pandemia.

Dignità riconosciuta al Servizio Farmaceutico

Gli obiettivi contenuti nella Missione 6  del PNRR non sono raggiungibili senza un’adeguata disponibilità di capitale umano.

Un punto su cui Vito Gregorio Colacicco, Direttore Sanitario ASL Taranto 1, insiste denunciando la gravissima carenza di dirigenti medici in quasi tutte le discipline, a cominciare dai pediatri.

Apro il mio intervento dicendo che se non facessimo tesoro di quanto è successo in quest’ultimo periodo sarebbe davvero un guaio

Colacicco ricorda la centralità del Dipartimento di Politiche del Farmaco, diretto da Rossella Moscogiuri, che ha rappresentato un pilastro della ASL Taranto 1.

E sfata una falsa credenza. Il ruolo dei farmacisti appare talvolta essere di margine alla prescrizione medica. Ma l’analisi di ciò che è successo da quando è iniziata la pandemia ha smentito una volta per tutte la secondarietà del ruolo.

I farmacisti hanno rivestito una funzione fondamentale durante questo periodo di emergenza, non solo a livello sanitario ma anche in termini di supporto emotivo: hanno messo in campo professionalità e umanità.

Alla farmacia e al servizio farmaceutico è stata finalmente riconosciuta la giusta dignità.

I farmacisti territoriali

Colacicco continua sottolineando la mancanza di farmacisti territoriali in Puglia, dove i farmacisti ospedalieri si fanno carico anche della distribuzione sul territorio.

E racconta l’esperienza di Taranto, dove la ASL da lui diretta ha allestito il ProntoFarma. Attraverso questo sistema i farmacisti delle strutture ospedaliere predisponevano e consegnavano a domicilio i farmaci per la terapia personalizzata domiciliare.

Ecco uno degli aspetti a testimonianza del ruolo determinante svolto da questi professionisti per i pazienti. Anche tenuto conto del contesto generale in cui si trovano ad operare, caratterizzato da continui aggiornamenti dei protocolli di terapia.

I dibattiti aperti negli ultimi mesi, l’esperienza maturata in campo hanno permesso di comprendere l’importanza della distribuzione di prossimità dei farmaci, della gestione degli ordini. Ma anche della presenza delle farmacie convenzionate e delle iniziative di formazione.

In questo periodo sono stati realizzati numerosi video utili per fare fronte a criticità professionali, come quelli nei quali viene spiegato come preparare le dosi di vaccino, quelli sulla gestione della catena del freddo.

L’esperienza di Regione Veneto

Paola Deambrosis, Direzione Farmaceutico-Protesica e Dispositivi Medici di Regione Veneto, mostra le iniziative intraprese dalla sua Regione per proteggere l’accesso alla cura durante la pandemia.

In primis, la proroga di default della validità dei Piani Terapeutici delle persone già in cura, inclusi i pazienti rari per le quali il medico non stabilisse la necessità di un consulto.

Dall’altro lato, è stato necessario potenziare la dematerializzazione. Le Regioni si sono affrettate a mettere in piedi un sistema che aveva già un’infrastruttura di supporto.

E, con il Decreto Legge n. 19/2020, sono stati messi in rete i farmaci non ricompresi, inclusi quelli soggetti a Piano Terapeutico.

In questo momento siamo in attesa della dematerializzazione della ricetta anche per i farmaci di classe C soggetti a ricetta medica, che rientrano nel DM 30 dicembre 2020.

Poi è stata introdotta la possibilità di erogare nuovi servizi nelle farmacie convenzionate. Ad esempio, la possibilità di eseguire test rapidi in farmacia da parte di un infermiere, come iniziativa finalizzata al monitoraggio del contagio. Prima che la normativa permettesse allo stesso farmacista di effettuare l’esame.

Sono anche stati organizzati Open Day per la vaccinazione diretti alla popolazione over 60.

La Missione 6 del PNRR

Uno degli obiettivi generali del PNRR è quello della Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale. Spetta al Presidente di SIFO Arturo Cavaliere fare luce sugli aspetti del documento di maggiore interesse per il farmacista ospedaliero.

Alla transizione digitale è stato destinato il 27% dei fondi previsti, che in totale ammontano a 190 miliardi di euro. Il 15,6% circa di questa somma andrà alla salute.

Circa 11,4 miliardi saranno destinati alla ricerca e all’impresa. Questo costituisce un punto di grande interesse per i giovani ricercatori, specialmente di quelli che si occupano di interoperabilità dei dati, interpretazione dei dati, big data.

Il nuovo ruolo del farmacista ospedaliero

In totale, la Missione 6 – Salute del PNRR vale 15,6 miliardi.

In questo ambito si affrontano gli investimenti futuri per 7 miliardi nella costruzione di reti di prossimità (case della comunità), strutture di telemedicina, assistenza domiciliare e ospedali di comunità.

Organizzazioni nelle quali è opportuno assicurare la presenza di un farmacista con compiti di trasversalità dell’intero processo di cura.

Il farmacista ospedaliero assume così una posizione centrale anche nel data management e nella supervisione di criticità specifiche quali l’aderenza terapeutica, l’efficacia e la sicurezza delle cure, nonché la loro sostenibilità.

La presa in carico dei pazienti seguirà le tappe di un processo strutturato di home delivery gestito mediante una rete digitalizzata dal farmacista del SSN, a cui fa riferimento un team multidisciplinare.

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